Contributi radio e tv locali, salvi per ora i 45 mln di euro previsti per le locali. Ma le sorprese potrebbero non essere finite

Il governo ci ha ripensato sui tagli dei contributi all’editoria inizialmente previsti dal D.L. Milleproroghe. Così, nella versione finale del provvedimento (quella pubblicata in G.U.) sono stati recuperati 35 mln di euro dei 50 mln cancellati all’editoria e salvati integralmente i 45 mln destinati alle rtv locali dalla legge di Stabilità.

Ma l’emergenza non è affatto rientrata, perché il decreto legge 225/2010 deve essere convertito in legge entro 60 giorni dalla sua pubblicazione e quindi, in sede di conversione, potrebbero comparire modificazioni, sicché, come, si sussurra negli ambienti politici, "quel che è rimasto dentro la porta potrebbe uscire dalla finestra". Della questione, così come dello scottante tema delle cd "provvidenze per l’editoria", si parlerà in occasione del 26° Congresso Nazionale della Federazione Nazionale della Stampa, in programma da martedì 11 a venerdì 14 gennaio a Bergamo e titolato "Il giornalismo e le sfide del cambiamento”.  Il via al consesso è nel pomeriggio di martedì con l’intervento del presidente del Senato, Renato Schifani e il saluto del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Sono attesi anche il presidente della Società dei lettori ‘Le Monde’, Jean Martin, e il segretario della Federazione Internazionale dei giornalisti, Aidan White. Il 14 è prevista l’elezione degli organi federali, mentre sabato, saranno designati presidente e giunta.  In campo 312 delegati in rappresentanza delle venti Associazioni regionali della Stampa, che contano 25 mila iscritti. Segretario e presidente uscenti sono Franco Siddi e Roberto Natale, in carica dal Congresso di Castellaneta tre anni fa. ”Sono tre le sfide che lanceremo dal congresso – ha anticipato Siddi -. La prima è l’ampliamento della base produttiva. Non è accettabile che le forme di collaborazione siano diventate sostitutive del lavoro dipendente. Gli editori pensano di rispondere alla crisi con la strategia della disorganizzazione, noi invece chiediamo di cogliere le opportunità dell’innovazione tecnologica con lo sviluppo di un’informazione qualificata su varie piattaforme”. ”L’altra sfida è quella del welfare, che va ampliato con le nostre risorse, gestite dall’Inpgi che nonostante le cassandre è ancora ben saldo – ha proseguito Siddi -. Porteremo al Congresso idee precise per mettere in sicurezza i conti e per garantire strumenti di solidarietà e per la formazione. La terza sfida è quella etica. Negli ultimi tempi la linea diretta con l’opinione pubblica ci ha consentito di respingere gli attacchi del potere ed in particolare del titolare del conflitto di interessi, il nostro presidente del Consiglio, che vuole un’informazione addomesticata”. (A.M. per NL)

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