Digitale terrestre: la raccolta pubblicitaria nel settore cartoon. Puntare anche sul target adulto

Per accrescere gli investimenti pubblicitari per la fascia 4-14 anni occorre guardare non solo ai bambini, quali target di riferimento, ma anche agli adulti, ed alle mamme in particolare.

Questa l’opinione espressa sul quotidiano “Italia Oggi” (edizione del 19/05/2010) da Federico Silvestri, direttore commerciale della concessionaria di pubblicità Prs tv che, dallo scorso mese di luglio, raccoglie la pubblicità per il canale rivolto ai bambini K2. Edito dal gruppo Switchover Media, il canale, presente sia sul digitale terrestre in chiaro che sul satellite, oltre che nel palinsesto di alcune tv locali, sta accrescendo la propria audience ad anche i propri investimenti pubblicitari che, Silvestri stima, dovrebbero raggiungere i 12 milioni di euro a fine 2010. A differenza di quanto è avvenuto sull’analogico, dove il mercato pubblicitario era dominato, anche per la fascia dei bambini, da Rai e da Mediaset, oggi, secondo Silvestri, il mutato scenario tecnologico sta determinando un cambiamento degli equilibri. “Italia 1 – spiega il direttore commerciale di Prs tv – nei primi quattro mesi del 2010, ha perso il 35% di audience sul segmento 4-14 anni. Nel solo mese di aprile il calo è di oltre il 50%. Mutano gli assetti – continua – e quindi si aprono buone prospettive per un settore che, quanto a raccolta pubblicitaria, vale complessivamente tra gli 80 e i 100 milioni di euro”. La vera competizione nella raccolta pubblicitaria per il settore cartoon, a suo giudizio, si giocherà soprattutto nel digitale terrestre in chiaro, dominato dal canale Boing, che sta ereditando il fatturato di Italia 1, da Rai Gulp, e dove K2 sta andando bene, ponendosi al primo posto nella fascia oraria dalle 17 alle 21. Se, secondo Silvestri, le maggiori prospettive di crescita sul digitale terrestre in chiaro derivano dal fatto che ancora non si è verificato lo switch off in tutta la nazione, non bisogna comunque sottovalutare la difficile congiuntura economica che ha portato grossi investitori pubblicitari ad allontanarsi dal target dei bambini. Tale situazione deve spingere le aziende ad allargare il proprio pubblico con nuovi palinsesti. Questo dovranno fare le tv tematiche ed anche i canali per bambini. “La sfida” – dice Silvestri – è allora andare a monetizzare il fatto che la tv per i bimbi è vista anche dagli adulti, dalle mamme”. (Daniela Asero per NL)

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