DTT, sentenza CdS su LCN. La decisione spiazza il mercato e spaventa chi vuole investire in Italia

Giungono i primi commenti alla spiazzante sentenza 4541/2014 del Consiglio di Stato, che ha intricato ulteriormente la controversa vicenda della numerazione automatica dei canali del digitale terrestre.

I commenti inviati da ieri a questo periodico si dividono sostanzialmente tra l’incredulità per l’inversione ad U del Consiglio di Stato rispetto alla precedente ordinanza motivata, che lasciava presagire un esito del tutto diverso (orientato alla cristallizzazione del quadro attuale dell’occupazione degli LCN), e la rassegnazione per un’incertezza che ormai abbraccia ogni componente del digitale terrestre italiano (si vedano a riguardo le graduatorie per le riassegnazioni dei diritti d’uso in Lombardia e Piemonte, quella della data d’abbandono dei canali tv da destinare alla tecnologia LTE e la vicenda delle interferenze internazionali). Se gli editori tv locali ormai appaiono sfiduciati sia nei confronti delle proprie rappresentanze che dell’esecutivo e della magistratura amministrativa (che conferma e smentisce continuamente i propri orientamenti), i nazionali cercano di buttare acqua sul fuoco che rischia di bruciare i propri asset. Certo è che la decisione del CdS potrebbe costituire un pericolossimo freno verso i recenti promettenti interessamenti per il mercato italiano di importanti gruppi internazionali (in prevalenza centramericani e sudamericani, con Messico, Argentina e Brasile, che avevano puntato i riflettori sul DTT in Italia), anche se la lettura in controluce della sentenza potrebbe suggerire vie di fuga meno destabilizzanti per il settore. Ad ogni modo, tra le dichiarazioni ufficiali, soprassendo tra quelle poco significative di alcune rappresentanze di tv locali, in primo luogo vi è quella del vincitore formale di questa battaglia, Telenorba, in persona del suo presidente (che lo è anche dell’associazione Alpi Radio Tv) Luca Montrone, che esprime "soddisfazione per la sentenza che, confermando le precedenti pronunce del massimo consesso di giustizia amministrativa, impone ora l’immediata e integrale esecuzione di tali statuizioni da parte del Commissario ad acta, con l’adozione di un nuovo Piano LCN che attribuisca alle TV locali le posizioni LCN ad esse spettanti tra i primi 9 canali del telecomando, in ossequio ai criteri stabiliti dalla legge (e, segnatamente dall’art. 32 del D.LGS. 177/05)". Secondo Andrea Castellari, a.d. di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia (proprietaria di MTV Italia) la sentenza del CdS (non certamente benevola per la tv che aveva sostenuto che il mancato riconoscimento del carattere generalista sarebbe stato un "abbaglio dei sensi") "conferma alcune posizioni di MTV e consente la ripresa dei lavori del commissario", ritendendosi fiducioso e sereno "che questa situazione si risolverà presto e nel migliore dei modi", auspicando tuttavia "un esito che ci dia la possibilità di continuare ad investire e a espandere il nostro business in Italia a tutela dei nostri utenti". Un messaggio che ribadisce quanto Castellari aveva dichiarato nel luglio scorso all’Audizione della IX Commissione della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici: "La vicenda LCN, il piano che potrebbe essere oggetto della terza revisione in meno di 4 anni, è un esempio di instabilità dal punto di vista di regolamentazione del sistema televisivo italiano nell’ambito del DTT, che disincentiva gli investitori stranieri che hanno bisogno di regole definitive, chiare e uguali per tutti, così come di un contesto stabile, per poter pianificare investimenti a medio e lungo termine. Tutto ciò impedisce, infatti, ad aziende straniere di considerare il nostro Paese un mercato dove poter espandere il proprio business. Come Viacom continuiamo a credere nel futuro del mercato italiano e dei nostri brand. Tuttavia, stabilità e innovazione sono i due elementi principali e fondamentali per consentire a coloro che, come noi, hanno sempre creduto in questo mercato di continuare a farlo". Lucida e condivisibile analisi. (M.L. per NL)

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