DTT, Toscana: prime reazioni dagli esclusi dalla graduatoria (pasticciata) degli operatori di rete

Tra polemiche e ricorsi è stata pubblicata ieri (con tanto di successiva errata corrige in serata) da parte del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni la graduatoria delle frequenze televisive locali del digitale terrestre per la Toscana.

Per superare le forche caudine costitute dai quattro criteri di valutazione per la definizione della graduatoria degli aventi diritti (copertura di rete potenziale, valore del patrimonio economico, dipendenti, storicità) molte delle 44 tv toscane concorrenti si sono consorziate trovando alleanze fuori dalla provincia di provenienza (con 12 emittenti di altre regioni). Lo hanno fatto per dividersi territorialmente l’area di trasmissione e cercare di raggiungere un punteggio più alto possibile per essere incluse nelle prime 18 posizioni (corrispondenti alle frequenze disponibili) che consentono di essere operatore di rete. I soggetti utilmente collocati potranno trasmettere con una propria frequenza ed avranno la possibilità (anzi, l’obbligo) di noleggiare capacità trasmissiva sulla piattaforma digitale alle altre emittenti che potranno continuare a trasmettere come "fornitori di servizi di media audiovisivi" con costi d’affitto probabilmente calmierati a livello governativo per evitare speculazioni. A questo proposito è stato diffuso un comunicato da parte di Valdarno Channel, posizionata tra le emittenti che non potranno disporre di un mux proprio: "In relazione alle notizie apparse nelle ultime ore circa la graduatoria delle frequenze radiotelevisive in vista del digitale terrestre – si legge nella nota – intendiamo fare chiarezza sulla vicenda, per informare tutti gli utenti sulla realtà dei fatti. Non disporre di una frequenza non vuol dire infatti chiudere “bottega”, ma poter continuare a trasmettere affittando un canale presso le emittenti che l’hanno invece ottenuta. Le nuove normative legate al digitale terrestre, infatti, consentono di dividere l’attività televisiva in operatore di rete e fornitore di servizi. L’operatore di rete è colui che provvede alla trasmissione dei segnali radiotelevisivi verso la popolazione, gestendo sistemi di trasmissioni di vario tipo, terrestri, via satellite, via cavo e su larga banda. Il fornitore di servizi di media audiovisivi pensa esclusivamente a riempire di contenuti la propria emittente, appoggiandosi poi ad un operatore di rete per veicolare in alta frequenza il proprio palinsesto. Il regolamento ministeriale sul digitale, tra l’altro, obbliga l’operatore di rete a affittare, alle emittenti locali che non hanno ottenuto la frequenza, una quota della loro capacità trasmissiva sufficiente per veicolare almeno due canali e, per giunta, a prezzi di affitto definiti dall’autorità. Valdarno Channel ha scelto, già da tempo, di dedicarsi esclusivamente ai contenuti televisivi e continuerà, quindi, a trasmettere, affittando un canale presso un operatore di rete, ampliando il proprio segnale televisivo, raggiungendo una fascia di popolazione più ampia e investendo gran parte delle proprie risorse su bassa frequenza, programmi e personale". Altre dichiarazioni provengono dall’emittente lucchese Noi Tv, che, per tramite del consigliere delegato Orlando Scotti, dichiara: "Avevamo gia’ segnalato evidenti errori nella formulazione del punteggio, ad esempio NoiTv con 18 dipendenti avrebbe dovuto avere una percentuale del 15,65 e non del 10,62 come attribuito dal ministero nel capitolo in questione. Siamo certi di avere le carte in regola per essere operatori di rete, confidiamo quindi in una rapida revisione della graduatoria". "Ci auguriamo – continua l’operatore televisivo – che le verifiche in corso facciano giustizia di una graduatoria che non puo’ penalizzare una televisione storica, profondamente radicata nella provincia di Lucca – aggiunge Sergio Talenti, direttore dell’emittente – e con un patrimonio invidiabile di professionalita’". "Purtroppo – prosegue Salotti- la vicenda del bando e’ nata male ed e’ stata gestita peggio, ora aspettiamo una graduatoria corretta, quello che e’ certo e’ che non ci arrendiamo, lo dobbiamo al nostro fedele pubblico che ci segue da decenni, ai nostri dipendenti ed anche al nostro orgoglio di televisione pionieristica. Come NoiTv operiamo dal 1989 ma venivamo dall’esperienza di ‘Tele radio Nord Garfagnana, NoiTv’ e all’epoca in Toscana erano davvero poche le emittenti private. Abbiamo investimenti ed idee per il futuro prossimo, per questo crediamo inevitabile una revisione delle graduatoria ministeriale. In caso contrario siamo certamente pronti ad un ricorso urgente". Sull’esclusione di Antenna5, si è pronunciata invece la Provincia di Firenze: “L’esclusione di Antenna5 dall’assegnazione delle frequenze digitali priva il Circondario dell’Empolese Valdelsa di un servizio informativo importante per tutto il territorio”, ha detto Laura Cantini, Vicepresidente della Provincia di Firenze, commentando la selezione delle emittenti televisive effettuata dal Ministero per lo Sviluppo Economico in vista dello switch-off. “Sono pienamente d’accordo – ha aggiunto la Cantini – con quanto già affermato da autorevoli rappresentanti delle istituzioni, come l’onorevole Alberto Fulvi e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vittorio Bugli. Spero che da parte del Ministero vengano fatte ulteriori verifiche che permettano di sanare questa assurda situazione che penalizza un’emittente storica del territorio, che ha sempre diffuso programmi di qualità anche a carattere informativo, senza mai farsi tentare dalla programmazione dei più triti programmi commerciali che, purtroppo, hanno invece caratterizzato una parte rilevante della storia dell’emittenza privata in Italia”.  (R.R. per NL)

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