Radio digitale, GB: ormai al DAB-T scrivono pure addosso

Dura vita per la radio digitale in Gran Bretagna (e non solo, a vedere quel che succede ovunque). E quando si parla male della radio numerica, di norma al centro del discroso c’è l’antico DAB-T Eureka 147.

"Dopo aver pubblicato ad agosto una guida "non-OFCOM" (il riferimento è ai dati piuttosto trionfalistici sull’andamento della radio digitale nel Regno Unito normalmente pubblicati dall’autorità di controllo britannica) ai progressi reali che la radio digitale ha maturato in questo ultimo anno in UK, Grant Goddard, blogger e consulente in materia è pronto a far esplodere il suo nuovo libro: "DAB Digital Radio: licensed to fail"". La pubblicazione non è ovviamente sfuggita all’amico Andrea Lawendel, giornalista e blogger che su Radio Passioni monitorizza il panorama tecnologico del medium elettrico più antico del pianeta e che così l’ha commentata. "Da sempre critico nei confronti della normativa che prevede (sulla carta) lo spegnimento dei network radiofonici in FM e il loro passaggio alla radio digitale a tecnologia Eureka 147, nel suo dettagliato lavoro Goddard sostiene che questo passaggio non avverrà mai proprio perché le soglie di penetrazione della tecnologia fissate come prerequisito di legge non sono compatibili con i dati di ascolto reali", osserva Lawendel. "La tesi di Goddard – continua l’esperto italiano – è che il DAB non è compatibile con un mercato misto come quello britannico, dove i costi infrastrutturali del digitale hanno già penalizzato oltremisura gli editori privati. Finora il sostegno apparente nei confronti del DAB da parte di questi editori è stato legato a precisi accordi con i regolatori, che in cambio del supporto ricevuto hanno reso meno stringenti le regole sulle licenze FM analogiche. Il nodo, conclude Goddard, sta tuttavia per venire al pettine: gli sprechi che si sono verificati in questi anni hanno fatto a pezzi un mercato, quello della radiofonia commerciale, che in passato era profittevole".  Questo il comunicato stampa del libro di Grant Goddard, pubblicato da Radio Books. Per leggerne le prime pagine cliccate qui.

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