RTv locali, revisione regolamenti Agcom su diritto cronaca. Posizioni critiche dei sindacati emittenti

L’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha recentemente avviato, con le delibere n. 492/13/CONS e n. 493/13/CONS, due consultazioni pubbliche finalizzate a modificare rispettivamente la regolamentazione del diritto di cronaca in ambito televisivo e radiofonico.

Le associazioni delle emittenti radiotelevisive locali hanno sostanzialmente espresso tutte un giudizio assolutamente critico sull’ipotesi di modifica regolamentare. Marco Rossignoli, per Aeranti-Corallo ha dichiarato: “I due schemi di provvedimento introducono una serie di limitazioni operative per le emittenti televisive e radiofoniche, che rendono molto più difficoltoso l’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito. Nello specifico – ha proseguito Rossignoli – viene attribuito all’organizzatore dell’evento un maggiore potere di autorizzare o meno l’accesso agli impianti sportivi ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca; vengono escluse dall’accesso agli impianti le persone munite di formale documento comprovante attività propedeutica a diventare pubblicista; viene attribuito all’organizzatore dell’evento il potere di stabilire il numero dei tecnici ammessi agli impianti, sulla base di valutazioni discrezionali e senza che siano stati neppure stabiliti i criteri per effettuare tale valutazione.” La Federazione Radio Televisioni (FRT) esprime considerazioni sostanzialmente analoghe, osservando che "una prima parte delle modifiche apportate dall’Agcom sono state condivise in quanto si riferiscono a necessari aggiornamenti normativi intervenuti per il mutato quadro legislativo; mentre altre, non è stato possibile condividerle perchè hanno introdotto maggiori vincoli e limitazioni relativamente all’accredito e all’accesso degli operatori nelle strutture dove si svolgono le competizioni sportive. Nello specifico la riformulazione del regolamento da parte dell’Autorità, se venisse approvata, consentirebbe ora – rispetto al testo attualmente vigente – l’accredito e, di conseguenza, anche l’accesso ai soli iscritti all’albo dei giornalisti professionisti, pubblicisti o praticanti, e non più anche a persone munite di formale attestazione comprovante l’attività propedeutica a divenire pubblicista". FRT ha rilevato poi che il nuovo regolamento avrebbe ripercussioni anche sull’applicazione del contratto di lavoro per i dipendenti delle imprese radiotelevisive private, impedendo agli “addetti all’informazione Telereporter” – provenienti da altre mansioni professionali esercitate all’interno delle aziende – di eseguire correttamente il loro tirocinio, quantomeno in ambito audiovisivo sportivo, in quanto impossibilitati ad accedere all’interno degli stadi o delle altre strutture sportive perché momentaneamente non iscritti all’albo dei giornalisti. Fa eco Rossignoli: “Viene prevista una sorta di contingentamento degli accrediti e viene introdotto un potere discrezionale dell’organizzatore dell’evento di fissare termini temporali per presentarsi all’impianto sportivo.” Per Aeranti-Corallo, l’autorizzazione all’accesso agli impianti sportivi non deve essere oggetto di valutazione discrezionale, ma deve essere sempre consentita ai soggetti iscritti al Roc e in possesso di una testata giornalistica registrata. "Eventuali limitazioni al numero di accrediti e/o alle modalità di accesso agli impianti sportivi, comportando una vanificazione del diritto di cronaca costituzionalmente garantito, possono essere giustificati solo per casi assolutamente eccezionali. Per tali ragioni, abbiamo chiesto che le attuali regolamentazioni restino invariate”, ha concluso Rossignoli. (E.G. per NL)
 

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