Si avvicina lo switch over del 18 maggio. 53,5 milioni stanziati dal Governo per supportare gli utenti nel passaggio al digitale

Mancano solo 4 giorni, poi le frequenze analogiche di Rai Due e Rete 4 verranno convertite al DTT. La frequenze analogiche attualmente utilizzate da Rai Due, ad esempio, ospiteranno il Mux A, che comprende, oltre al secondo programma, anche Rai Uno, Rai Tre, Rai 4 e Rai News.

L’imminente passaggio al digitale riguarda oltre 1700 comuni, 24 province e 9,6 milioni di cittadini. I comuni, divisi tra i 1191 della Lombardia (tutte le province, ad esclusione di Mantova), i 619 del Piemonte (la zone orientale, dato che Torino e Cuneo avevano già effettuato lo switch over in precedenza), i 105 dell’Emilia Romagna (le province di Parma e Piacenza), i 26 veneti e l’unico comune ligure, concluderanno lo switch-off nel periodo compreso tra il 15 settembre e il 20 ottobre, quando tutti i canali, inclusi quelli locali, saranno passati al digitale.  Il Governo, intanto, ha stanziato fondi (così come aveva fatto nelle cinque regioni precedentemente passate al DDT) per preparare gli utenti al prossimo passaggio, informandoli e sostenendo economicamente l’acquisto di decoder per gli anziani e i meno abbienti. Sono 53,5 i milioni previsti per l’anno 2010, di cui 12 milioni sono destinati alle emittenti locali per gli spot televisivi (solo 9,78 saranno davvero utilizzati). Le ripartizioni sono state effettuate sulla base delle graduatorie Corecom e della copertura di ciascuna emittente. Otto milioni, poi, sono stati stanziati e destinati alla Fondazione Ugo Bordoni, che promuove l’innovazione tecnologica e supporta, con ricerche, studi scientifici e applicativi, le attività di sostegno allo switch-off: di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, dipartimento Comunicazioni, sostiene la campagna di comunicazione per informare i cittadini/utenti. Inoltre, 7 milioni sono stati stanziati per campagne stampa ed altri 7 sono da destinare a Poste Italiane per la gestione dei call center. Gli ultimi 19 milioni, infine, costituiscono i contributi per l’acquisto dei decoder per coloro che hanno più di 65 anni o meno di 10mila euro di reddito. (L.B. per NL)

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