
Gli Stati Uniti hanno ultimato l’asta per la cessione delle frequenze nella banda 600 MHz dagli operatori televisivi alle telco: il guadagno è stato praticamente un quarto rispetto alle previsioni ma l’asta dà il via allo sviluppo del 5G.
Nell’asta, che ha visto 62 partecipanti, sono stati ceduti 70 MHz di spettro per una somma complessiva di 19,6 mld, estremamente al ribasso rispetto agli 86 mld per 126 MHz previsti da Fcc (Federal communication commission); questi soldi, saranno suddivisi fra i broadcaster che hanno ceduto le frequenze (che dovrebbero prenderne cumulativamente più di 10), circa 1,75 mld andranno a supportare le emittenti televisive nella migrazione e, il resto, spetterà allo stato. Dai numeri, si evince come l’asta per le frequenze sia stata enormemente sovrastimata, ma ciò non la rende un passaggio meno cruciale essendo avvenuta per le stesse ragioni che portano l’Europa a spingere verso la liberazione della banda 700 MHz: arrivare per primi alle reti mobili di quinta generazione, che saranno il motore del broadcasting nel prossimo futuro. La notizia arriva, fra l’altro, proprio mentre l’Europa decidere di concedere la deroga di due anni (fino al 2022) agli stati membri per la questione 700 MHz e configura un futuro scenario estremamente probabile, oltre che preoccupante: il vecchio continente è già indietro nella partita 5G. (E.V. per NL)
15/02/2017 10:48