Tv & web. Divorzio Rai-YouTube: dal 1° giugno niente più video sulla piattaforma di big G

La Rai saluta YouTube. Scaduto il contratto stipulato nel 2008 con Google, l’azienda televisiva di Stato non ha trovato un nuovo accordo col motore di ricerca americano e dal 1° giugno, cancellerà tutti i video presenti sulla popolare piattaforma web, trasferendoli su Rai.tv.

Alla base del mancato accordo con Google ci sarebbero – inevitabilmente – interessi economici: pare infatti che i vertici dell’azienda Rai abbiano ritenuto non più conveniente la forma contrattuale posta in essere dal 2008 con YouTube. Secondo indiscrezioni, l’accordo tra Rai e YouTube prevedeva un’immissione di circa 7.000 video all’anno in cambio di un ricavo pari a 700.000 euro – una cifra pattuita a prescindere dal numero di click -: il motore di ricerca statunitense, invece, guadagnava sulle pubblicità che anticipavano la partenza di ogni filmato. Proprio la questione degli introiti pubblicitari sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, causando il fallimento della trattativa per il rinnovo del contratto: la tv di Stato avrebbe voluto tenere per sé, a partire da quest’anno, i ricavi pubblicitari derivanti dall’immissione dei suoi video, ma Google non c’è stata e alla fine l’addio è stato inevitabile. Del resto, chi è avvezzo all’utilizzo di YouTube, avrà sicuramente notato che negli ultimi mesi c’erano già stati segnali di cambiamento nel caricamento dei video Rai sulla piattaforma: da Viale Mazzini, infatti, ormai inviavano solo delle brevi presentazioni di programmi di punta e molto spesso si assisteva a pesanti ritardi nell’immissione di filmati molto attesi, come quelli legati al Festival di Sanremo. Ebbene, a partire dal 1° giugno, circa 40.000 video targati Rai spariranno da YouTube. Il direttore generale Luigi Gubitosi ha annunciato la migrazione dei filmati delle reti nazionali sul nuovo portale Rai.tv, puntando a incrementare i guadagni derivanti dalle visualizzazioni, ai quali saranno aggiunti anche gli introiti pubblicitari. Secondo una prima stima, i profitti sarebbero di circa 1.4 milioni di euro l’anno. Per quel che concerne i video inseriti dagli utenti, la dirigenza di Viale Mazzini ne chiede la piena cancellazione, seguendo l’esempio del gruppo Mediaset, che da anni ha in corso un contenzioso legale con il gigante web, proprio su questo punto. Il Biscione infatti controlla, con un team ad hoc, tutto ciò che succede sulla piattaforma YouTube e segnala le eventuali violazioni di copyright ogni qual volta un video delle proprie reti finisce sul "tubo". Una guerra senza fine: una guerra che dal primo giugno anche la Rai dovrà combattere. (V.R. per NL)
 

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