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Snap, società a cui fa capo l’applicazione Snapchat, è sopravvissuta al suo primo giorno di quotazione in Borsa (venerdì 3 marzo) chiudendo a 26,7 dollari con una crescita del 9%.
Dopo il grande boom iniziale, il titolo, nella giornata di ieri (6 marzo), ha registrato già una perdita del 12,26% con un prezzo di chiusura pari a 23,77 dollari/azione è tuttavia ancora troppo presto per trarre delle conclusioni. Nel frattempo, la Nbc Universal si è mostrata interessata nei confronti dell’app dai messaggini che si autoeliminano dopo 24 ore, e ha deciso di investire 500 mln di dollari (473 mln di euro) nella società del piccolo fantasmino, come parte di un investimento strategico e di partenariato (stando a quanto riportato in un articolo sul sito della Cnbc). Pare, tuttavia, che la Nbc sia predisposta a elargire investimenti nel settore digitale: la società, infatti, prima di investire su Snap, ha scommesso 400 mln di dollari (378,4 mln di euro) su Buzzfeed e altri 200 mln (189,2 mln di euro) su Vox. Ma non è finita qui: l’azienda ha inoltre acquisito SportsEngine e Awesomeness TV (sitcom americana che ha grande visibilità su Youtube), per un totale di 1.5 mld di dollari spesi dalla Nbc nel settore digitale negli ultimi diciotto mesi. Snapchat, intanto, si gode il successo avuto in questi giorni, festeggiando lo straordinario traguardo di 500 mln di download nei giorni successivi il suo debutto a Wall Street. L’app del fantasmino giallo pare “abbia in mano tutte le carte giuste per scatenare una nuova guerra tra social network”, per citare Martin Sorrell (a.d. del primo gruppo pubblicitario al mondo, Wpp) che vede il servizio come un concorrente valido per i suoi investimenti pubblicitari (oltre Google e Facebook). E sempre a proposito di concorrenza, secondo l’Istituto EMarketer (Ricerca di mercato nel settore digitale) Amazon (che in passato ha deciso di entrare nel mercato delle pianificazioni pubblicitarie) quest’anno potrebbe raccogliere ben un miliardo di dollari, in termini di pubblicità, nel solo mercato americano; Google potrebbe raccoglierne 34 mld e Facebook 15. Ovviamente, se presi nel complesso, i nuovi media rischiano di far una concorrenza schiacciante ai tradizionali centri media e inevitabilmente, questo, toccherebbe anche la Wpp. Il vantaggio delle piattaforme sopracitate, infatti, consiste nella possibilità di trattare direttamente con gli inserzionisti e di disporre di una gran quantità di dati dettagliati, relativi alle abitudini degli utenti-consumatori. Intanto, già da ora, Sorrell prevede un rallentamento in termini di crescita della sua agenzia, nonostante il bilancio 2016 si sia chiuso con un utile netto pari a 1,4 mld di sterline, registrando una crescita del 21% rispetto al 2015. (L.M. per NL)
07/03/2017 14:24